Maria Federighi

Le istituzioni assistenziali a supporto della famiglia. Allontanamenti e ricongiungimenti nella famiglia italiana dell’Ottocento: il caso della Pia Casa di Beneficenza di Lucca

Introduction

Le istituzioni assistenziali a supporto della famiglia. Allontanamenti e ricongiungimenti nella famiglia italiana dell’ottocento: il caso della pia casa di beneficenza di lucca . Scopri il ruolo delle istituzioni assistenziali nella famiglia italiana dell'Ottocento. Analizza allontanamenti e ricongiungimenti dei bambini, con focus sulla Pia Casa di Beneficenza di Lucca.

Abstract

Questo contributo pone l’attenzione sulla famiglia italiana dell’Ottocento e il ruolo importante degli istituti di assistenza all’infanzia che aprono le proprie porte ai bambini orfani ed emarginati. In particolare, l’analisi si focalizza sulle condizioni di difficoltà economica, sociale e sanitaria dei membri del nucleo familiare, dove miseria e povertà sono spesso delle costanti che non risparmiano nemmeno i bambini all’interno dell’unità domestica. In questo scenario una pluralità di istituzioni assistenziali, religiose e laiche, insieme alle Comunità, alla Chiesa e agli Ufficiali Sanitari e di Pubblica Sicurezza vengono in aiuto alle famiglie, accogliendo anche temporaneamente i bambini di genitori in gravi ristrettezze economiche, in carcere o emigrati all’estero in cerca di lavoro. All’interno di questo panorama si distingue la Pia Casa di Beneficenza di Lucca, che nel diciannovesimo secolo mette in atto misure di aiuto e supporto temporaneo alle famiglie e ai loro figli privi del sostegno morale ed economico. Le fonti, conservate presso l’Archivio Storico Comunale di Lucca, sono principalmente i registri e i fascicoli personali degli assistiti contenenti documentazione eterogenea oltre alle corrispondenze tra i genitori e l’istituto. La Pia Casa funge quindi da ricovero temporaneo e nei casi più fortunati le storie di vita delle famiglie disgregate si concludono con i ricongiungimenti dei bambini ai loro genitori.

Review

The paper "Le istituzioni assistenziali a supporto della famiglia. Allontanamenti e ricongiungimenti nella famiglia italiana dell’Ottocento: il caso della Pia Casa di Beneficenza di Lucca" presents a compelling and timely exploration of 19th-century Italian family structures and the vital, often complex, role played by welfare institutions in supporting them. The abstract effectively highlights the pervasive issues of economic hardship, social vulnerability, and health crises that frequently led to children's temporary or permanent separation from their families. By focusing on the interplay between various assisting bodies—religious and secular institutions, communities, the Church, and public safety officials—the study promises a nuanced understanding of the social safety net of the period, moving beyond a simplistic view of orphanages to reveal a broader system of familial support and intervention. A particular strength lies in the selection of the Pia Casa di Beneficenza di Lucca as a specific case study. This institution's proactive measures of temporary aid and support for children and families facing moral and economic destitution offer a valuable lens through which to examine both the challenges of family disintegration and the aspirations for reunification. The methodological approach, relying on primary sources such as registers, personal files of those assisted, and correspondence between parents and the institution, is robust and promises rich, empirical insights. This archival depth is crucial for reconstructive micro-histories and for shedding light on the lived experiences of families and children within this specific institutional context, particularly concerning the often-overlooked dimension of temporary care leading to hopeful family reunifications. This research is poised to make a significant contribution to the fields of social history, family history, and the history of welfare. It challenges stereotypical narratives of institutional care by emphasizing temporary support and the successful reunification of families, thereby offering a more optimistic and dynamic perspective on 19th-century social policy. While the abstract sets a strong foundation, the full paper would be particularly enriched by an in-depth analysis of the mechanisms and criteria for reunification, the challenges faced by families in re-establishing stability, and the long-term outcomes for those assisted. Overall, the paper demonstrates considerable promise in its original approach, solid primary source base, and its potential to illuminate critical aspects of family life and institutional intervention in Risorgimento Italy.

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